sabato 27 febbraio 2010

Aperto canale YouTube "modestapinetina"

Cari firmatari, amici e sostenitori tutti,
come forse già saprete, un mese fa abbiamo aperto un canale tematico sul Social Network più usato per la condivisione di video, YouTube.
Il nome del canale, "modestapinetina", è preso dal testo della Relazione alla Variante del PTCP della Provincia di Ferrara (dicembre 2008) che definisce "modeste pinetine" (sic!) le aree boscate "di impianto recente" situate nei Lidi di Comacchio.
Non tutti i video caricati sul canale saranno presenti anche sul blog, per cui vi invitiamo a visitare l'indirizzo:

http://www.youtube.com/user/modestapinetina
(trovate il collegamento diretto in basso nella sezione Link)

e ad iscrivervi (cliccate "Iscriviti").

Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno firmato la nostra petizione, una raccolta firme per la salguardia delle pinete del Lido Estensi e del Lido Spina che ad oggi conta 4090 firme!
A qualcosa queste firme sono servite: anche se sono stati abbattuti 17 pini in Via Giorgione, per ora i lavori non proseguono al Lido Spina, e per quanto riguarda il bosco circostante la chiesa di San Paolo, siamo venuti a conoscenza di una nuova pratica edilizia che prevede una forte riduzione degli indici di edificazione.
Ovviamente è nostra speranza che gli indici vengano azzerati. Per questo continueremo nella nostra opera di sensibilizzazione e di richiesta di rispetto del verde esistente.

Grazie a tutti e un caro saluto dal Gruppo parrocchiale di San Paolo per le pinete dei Lidi Estensi e Spina

giovedì 18 febbraio 2010

Idrovia Comacchio-Ferrara: l'intervento sul porto canale



Riceviamo da Carla Corazza e pubblichiamo.
La parte in viola dell'ultima immagine segnala l'area dove si prevede l'intervento per l'allargamento del porto canale.
Potete ingrandire e scaricare le immagini cliccandole.

mercoledì 10 febbraio 2010

Cosa si trova sulle dune d'estate...


Theba Pisana su Echinophora Spinosa

Orchidee piramidali


Asparago pungente

Giunchi

sabato 6 febbraio 2010

Idrovia Comacchio-Ferrara: ...e le dune del Lido Estensi?












Riceviamo e pubblichiamo:

La già flebile identità territoriale dei nostri Lidi sta per subire un nuovo attacco.
Sulla sponda meridionale del canale navigabile di Porto Garibaldi, la spiaggia libera del Lido degli Estensi si fregia di un autentico gioiello ambientale: si tratta di dune litoranee esemplari perché caratterizzate da una successione spaziale di habitat degna di un manuale per ecologi. Procedendo dalla riva del mare verso l’interno, dopo la distesa di sabbia non vegetata e variamente modificata, si incontrano le dune attive, in cui la sabbia bianca e sottile è appena colonizzata da piccoli cespugli di ravestrello marittimo, con i suoi delicati fiorellini rosati, e dalla nappola italiana, cui seguono immediatamente la gramigna delle spiagge e lo sparto pungente: insieme, queste piante cominciano a trattenere il substrato, rendendolo accogliente per l’arrivo di altre specie. Poi le dune si consolidano e diventano "grigie": qui, l’intreccio di foglie, rami e radici della calcatreppola marittima, dell’ambrosia (acquisto recente), del finocchio marino e della gramigna trattiene saldamente la sabbia, trasformandola in una difesa stabile contro il vento e le mareggiate.
Sotto queste dune, il cuneo salino viene spinto in profondità e non riesce ad insinuarsi verso l’interno della costa, consentendo all’acqua dolce di proseguire indisturbata il suo percorso verso il mare. Dietro le dune grigie, oltre le bassure un poco più umide che ospitano varie specie di giunchi, crescono cespugli sempreverdi dalle foglie spesso coriacee, come l’asparago pungente, che inequivocabilmente, con il loro aspetto ed i loro profumi, richiamano calde atmosfere mediterranee.
Infine, al termine della successione vegetazionale, sulle dune più interne, si incontrano alcuni pini marittimi e domestici, traccia delle piantagioni realizzate molto tempo fa per proteggere dalla salsedine e dalla forza erosiva del vento i fragili terreni agricoli strappati alle paludi.
In questa cornice di habitat, un poco disturbati dall’uomo, si incastona un prato fatto di erbe amanti del clima secco, fra le quali, da marzo a giugno, fioriscono sorprendentemente numerose e coloratissime orchidee.
C’è rimasto ormai poco di simile, lungo le coste italiane, e la rarità di questi habitat li rende ancor più preziosi per il nostro Paese di quel che le normative europee stabiliscono (si tratta, secondo la Direttiva Europea 92/43/CEE, di cinque habitat di interesse comunitario; di essi, ben tre sono prioritari, cioè habitat naturali che rischiano di scomparire definitivamente dal territorio dell’Unione Europea e quindi da difendere in maniera assai decisa).
Purtroppo, l’immenso valore ambientale, ricreativo, culturale di quest’area non è stata forse compresa da chi ha progettato l’Idrovia ferrarese e rischiamo di perderla per sempre nel giro di pochissimo tempo.
Infatti, le trasformazioni previste per il tratto terminale dell’Idrovia, là dove sboccherà nell’Adriatico, comporteranno, se non mitigate da opportune misure, la distruzione pressoché totale delle dune: la banchina verrà spostata verso sud di parecchi metri, una darsena fagociterà il margine settentrionale delle dune e, accanto, un grande deposito per il materiale demolito e scavato dall’area portuale si adagerà sul prato ad orchidee, sulle dune grigie e su quelle bianche, soffocandoli per sempre.
La perdita di questi habitat renderà più anonimo il Lido degli Estensi, che, anziché diversificare la sua offerta ambientale per attirare un’utenza varia (sappiamo tutti che l’ecoturismo è in fortissima ascesa), non saprà offrire altro che zone verdi simili a quelle di una qualsiasi periferia metropolitana.
Chiediamo perciò che tutte le Autorità (Regione, Provincia, Comune, Parco del Delta) si attivino immediatamente per avviare subito un processo di revisione del progetto dell’Idrovia nel suo tratto terminale, adottando misure di evitamento e di mitigazione che consentano di ridurre al minimo il danno apportato al complesso delle dune.
Forse si riuscirà così ad evitare che la targa che identifica il vicinissimo e recentissimo "Parco delle Dune" si trasformi da valida indicazione turistica ad epitaffio in memoria di un ecosistema perduto.

Carla Corazza,
portavoce del Gruppo di Cittadini per la Difesa delle Dune di Lido Estensi.

mercoledì 3 febbraio 2010

Commissione Consigliare d'inchiesta, 01.02.2010

Il gruppo parrocchiale di San Paolo, lunedì 1 febbraio 2010, è stato invitato a partecipare ad una riunione della Commissione Consigliare d’inchiesta del Comune di Comacchio sulla questione delle pinete dei Lidi Estensi e Spina.
Abbiamo ritenuto fosse questa una buona occasione per dialogare sulle normative di tutela dei beni ambientali e sulla loro applicazione per quel che riguarda le aree boscate dei Lidi di Comacchio.
Esprimiamo profondo rammarico per il fatto che il dibattito sul profilo “tecnico” della questione sia stato fortemente limitato (alle osservazioni esposte dal gruppo non è seguita una significativa e puntuale discussione), per lasciare invece spazio ad una sorta di “processo” sugli scopi, il metodo di azione, e l’operato del gruppo parrocchiale, promotore – com’è noto – di una petizione che conta ad oggi 4000 firme.
Riteniamo di avere semplicemente esercitato, in questi mesi, il diritto costituzionalmente garantito di esprimere le proprie opinioni. L’insinuazione (o piuttosto l’accusa), che ci è stata rivolta, di ricercare strumentalizzazioni politiche e di disinformare i cittadini, ha ovviamente bloccato e sviato il dialogo dall’oggetto più proprio della Commissione.
Di fronte poi a spiacevoli considerazioni di carattere personale su uno dei componenti del gruppo, del tutto inopportune in tale sede, i rappresentanti hanno preferito congedarsi dalla Commissione, ed hanno comunque consegnato, come elemento di approfondimento, una dettagliata relazione dell’Arch. Bedosti e del Prof. Sacchetti sulla situazione delle pinete in questione dal punto di vista legislativo.

Per la relazione leggi qui.